Nonostante la tecnologia digitale interessi la quasi totalità delle lavorazioni odontoiatriche esiste ancora una nicchia di mercato che stenta ad inserirsi in questo segmento di mercato, la protesi totale.
La realizzazione di una protesi totale, in questo momento, è una branca dell’odontoiatria che viene ancora affrontata in modo tradizionale, cioè senza protocolli digitali certificati e consolidati e prevede un flusso di lavoro che può variare da tecnica a tecnica.
Ogni sistema prevede una sua sequenza di passaggi più meno articolata, che dovrebbe essere codificata in base agli obiettivi che desideriamo raggiungere in ogni seduta.
Al fine di ottimizzare il flusso di lavoro rendendolo prevedibile e ripetibile è necessario abbinare alla conoscenza della tecnica protesica una buona conoscenza dei materiali e dei prodotti che andremo ad utilizzare in ogni singolo passaggio.
In questo breve articolo parleremo delle cere dentali per protesi totale, ogni giorno ne impieghiamo di diverse, ognuna con una funzione ben precisa e caratteristiche ottimizzate per lo specifico impiego.
Cere per bordaggio dei cucchiai standard
Sono cere morbide, confezionate in bastoncini dal diametro i pochi millimetri, sono utilizzate anche in ortodonzia per rilevare il fornice.
In protesi totale, queste cere, possono essere impiegate per adattare il cucchiaio standard alle creste edentule, prima del rilievo dell’impronta preliminare in alginato.
Questa personalizzazione del cucchiaio da impronta standard viene definita tecnicamente con il termine bordaggio del portaimpronta.
Disponibile in diversi colori questa cera è di tipo viscoso e molto morbida. Il suo punto di fusione dovrebbe essere intorno ai 60° C. La malleabilità di questa cera consente all’operatore di adattarla in modo preciso anche senza un pretrattamento termico in acqua calda oppure su fiamma libera.
In seguito alla fase di adattamento sul bordo del portaimpronta la cera viene adattata con una lieve pressione digitale in bocca al paziente. Dopo la fase di adattamento, all’interno del cavo orale, si estrae il cucchiaio senza deformare la cera stessa, e si passa alla prima fase di raffreddamento all’aria.
Dopo un paio di minuti di stabilizzazione del materiale, in base alla temperatura esterna, si passa ad un raffreddamento forzato in acqua fredda.
Questo passaggio è fondamentale per riportare il materiale da impronta ad una consistenza rigida e poco deformabile. La cera deve mantenere sia la forma che la posizione definita durante il rilievo dell’impronta, in questo caso in alginato.
La cera morbida è composta da differenti componenti che ne conferiscono le caratteristiche fisiche adattate al tipo di impiego. Il riscaldamento su fiamma libera non è consigliabile perché potrebbe alterare la struttura e i legami dei componenti del materiale stesso.
Per questo tipo di prodotto è indicato un ammorbidimento con il solo calore delle mani o, in alternativa, in acqua tiepida.
Cera per i valli di registrazione
La definizione della dimensione verticale ed orizzontale (D.V.O.) è un passaggio chiave, nel quale necessario mantenere inalterata la forma e la dimensione della cera.
Per questo passaggio si deve impiegare una cera stabile e indeformabile con il calore del cavo orale. La cera che si utilizza per i valli in cera, altresì definiti traponi occlusali, deve essere necessariamente rigida.
Per questo tipo di utilizzo vengono impiegate cere dal coefficiente di elasticità molto basso ed un punto di solidificazione che dovrebbe aggirarsi intorno agli 80/88°C, quindi piuttosto alto rispetto alle cere rosse tradizionalmente impiegate in protesi.
La cera ideale per la registrazione della D.V.O. non deve deformarsi durante le prove all’interno del cavo orale e deve comunque essere facilmente modificabile dall’odontoiatra nel corso della registrazione sul paziente. In questa fase clinica l’odontoiatra deve poter abbassare agevolmente la cera della base di registrazione, operazione che viene realizzata con una specifica paletta in allumino che si può riscaldare su fiamma libera.
Questa operazione definisce gli spazi in termini di dimensione verticale ed orizzontale che dovranno avere denti artificiali.
Dal fine di agevolare il lavoro del clinico l’odontotecnico deve confezionare le basi in resina rigida sul modello in gesso e poi adattare il vallo in cera. Le dimensioni dei valli in cera, prima della registrazione dovrebbero essere adeguate alla forma e alla dimensione del tegumento osseo di supporto.
Un vallo in cera, troppo generoso, obbligherà il clinico ad un eccessivo lavoro di rifinitura manuale. Questa operazione molto semplice per noi odontotecnici, talvolta, è molto meno agevole per chi come gli odontoiatri non hanno una buona dimestichezza con spatole e cera.
Nel nostro laboratorio, qui a Roma, adottiamo la filosofia dei “Problem solver”, prepariamo i nostri manufatti limitando al minimo la necessità di intervento dell’odontoiatra.
Per la costruzione dei valli in cera utilizziamo le misure standard previste dalle diverse tecniche per la realizzazione di protesi totali, così da evitare ai nostri clienti odontoiatri infinite sedute di modifica dei valli in cera.
Per questi motivi la cera deve possedere delle caratteristiche fisiche specifiche. Oltre alla durezza e alla temperatura di solidificazione, questa cera deve avere una viscosità minima e non deve essere assolutamente appiccicosa, onde evitare problemi durante le prove per definire la dimensione verticale.
Le prove per la determinazione della D.V.O. prevedono anche la definizione degli spazi per la posizione dei denti frontali. Anche in questa fase il clinico deve adattare gli spessori del vallo in cera nella regione anteriore. Come verifica della corretta posizione e dimensione della cera l’odontoiatra procede con le prove fonetiche.
È evidente che gli spessori e le dimensioni dei valli in cera devono essere precise con spessori adeguati a riprodurre le dimensioni degli elementi frontali, sempre nell’ottica dell’ottimizzazione dei tempi di adattamento delle cere occlusali da parte del clinico.
Per la definizione della dimensione verticale e orizzontale sono da evitare le cere morbide dal coefficiente di solidificazione basso. È vero le cere morbide sono più facili da modellare e modificare ma per contro, questi prodotti, sono poco stabili e si deformano facilmente in modo irreversibile con il calore del cavo orale, vanificando completamente il lavoro del clinico e obbligando noi odontotecnici, talvolta, a spiacevoli rifacimenti.
Cere per montaggio dei denti e modellazione di protesi totali
La modellazione delle protesi deve riprodurre l’estetica, la dimensione e la forma del tessuto gengivale. Altresì la cera deve sostenere i denti artificiali, sia frontali che diatorici.
Gli elementi frontali non sono soggetti a carico masticatorio, mentre gli elementi posteriori devono sopportare le prove occlusali.
Per questo motivo la cera utilizzata per questa fase deve essere dura e resistente alla compressione e alla retrazione.
Ovviamente il paziente non deve masticare cibo durante le prove di occlusione ma deve poter sostenere il carico di prove di occlusione, senza deformarsi durante le prove con la carta di articolazione o con i rulli di cotone.
Le cere extra hard, al contrario di quanto si possa credere, sono piuttosto delicate da trattare dal punto di vista termico e del riscaldamento. Se riscaldate su fiamma libera possono decomporsi e perdere parzialmente le proprie caratteristiche fisiche, perdendo le proprietà di rigidità e durezza.
Lo stesso discorso vale per il riscaldamento su fiamma libera con spatole.
Per la modellazione delle cere dure la soluzione ideale è l’impiego di vaschette di riscaldamento della cera a temperatura controllata e di spatole elettriche regolabili in singoli gradi centigradi.
Il controllo della temperatura è essenziale per mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto ma soprattutto per evitare il problema della distorsione e della retrazione.
Nella fase di montaggio dei denti la cera deve essere esente da effetti di retrazione, questa caratteristica evita il problema dello spostamento dei denti nella fase di solidificazione e raffreddamento della cera.
Le cere per il montaggio dei denti e per la modellazione delle flange vestibolari sono commercializzate da diverse aziende, a seconda del produttore variano le loro caratteristiche.
Anche in questo caso è importante verificarne prima dell’acquisto le caratteristiche fisiche. Le migliori sono quelle che non si scompongono fisicamente nella vaschetta termica di preriscaldo, per intenderci non devono lasciare tracce di colorante sul fondo del fusore.
Come abbiamo visto le cere ad uso odontotecnico sono prodotti con caratteristiche differenti a seconda del loro utilizzo.
Nel nostro laboratorio di Roma abbiamo testato i migliori prodotti in commercio per scegliere quelli più indicati al nostro flusso di lavoro.
Ogni fase di lavorazione in protesi totale è caratterizzata da particolari che non devono mai essere trascurati, le cere dentali fanno parte dei particolari che possono contribuire al miglior risultato finale.