Il passaggio al flusso di lavoro digitale è indubbiamente una fase molto interessante e coinvolgente per l’intero team odontoiatrico.
Talvolta questa fase rappresenta un vero e proprio momento utile a creare sinergie tra i membri del nostro gruppo di lavoro, è indubbiante un momento di crescita.
Le valutazioni principali nella scelta del sistema ideale sono almeno quattro:
1. La semplicità di utilizzo.
2. I materiali utilizzabili per le differenti applicazioni.
3. La velocità di esecuzione e tempi di consegna.
4. Il rientro dell’investimento ed eventualmente una crescita del business su alcune lavorazioni.
Flusso di lavoro della stampa 3D
Un altro aspetto molto rilevante sul flusso di lavoro della stampa 3D è la stretta connessione che si deve creare, tra i vari operatori, al fine di plasmare una proficua collaborazione del team di lavoro.
In questo specifico caso è necessaria una buona comunicazione tra l’odontoiatra e il laboratorio odontotecnico al fine di ottimizzare il “Setting” delle procedure d’impostazione della stampante e delle fasi di stampa dei manufatti. Buona parte del successo nei flussi di lavoro digitale odontoiatrico dipendono da questo.
I clinici si occuperanno del paziente, dedicandosi alle visite e alla fase diagnostica. Buona parte del lavoro del flusso digitale, scansioni, progettazioni e preparazioni alle fasi di stampa potrà essere svolta dallo stesso clinico ma anche da personale specializzato del team odontoiatrico.
Ecco perché la collaborazione e la sinergia del gruppo di lavoro diventa un elemento utile a migliorare la performance per aspirare alla standardizzazione del successo sul paziente.
Come si può prospettare al proprio team di lavoro il cambiamento?
Certo sulla carta può sembrare tutto semplice ma la vera domanda è “ come si può prospettare al proprio team di lavoro il cambiamento? Quali sono i punti da considerare in questa fase?
Tendenzialmente gli elementi fondamentali da considerare sono i seguenti:
1. Definire i ruoli all’interno del team di lavoro.
Il clinico deve essere formato e deve conoscere tutte le fasi del flusso di lavoro della stampa 3D.
Solo acquisendo le giuste conoscenze il clinico potrà assegnare ai singoli elementi del team un ruolo adatto alle relative competenze professionali. Attraversi le nozioni di base e la conoscenza del sistema stampa 3D è possibile sincronizzare ogni operatore coinvolto nella produzione di dispositivi. Ogni team di lavoro dovrebbe avere un responsabile dei flussi di lavoro digitale, persona esperta dalle competenze organizzative e dalla spiccata capacità di curare ogni dettaglio e, infine , con una mentalità aperta ad ogni nuova soluzione costruttiva.
La produzione di stampa 3D potrà essere suddivisa tra laboratorio odontotecnico e studio odontoiatrico. Non è importante come dislocare la tecnologia ma è fondamentale poter monitorare ogni fase di produzione.
Lo studio odontoiatrico non è un laboratorio odontotecnico, diventa quindi necessaria la valutazione dei costi d’impiego del personale clinico e dello studio al fine di realizzare dispositivi stampati in 3D. Un’attenta valutazione dei costi, in questi casi, diventa essenziale. In sostanza ad un clinico conviene maggiormente lavorare sul paziente e non troppo sulle macchiane digitali da laboratorio.
La stampa 3D, come molti altri processi digitali, richiede un’attenta applicazione di protocolli e di processi ma anche una buona conoscenza dei differenti materiali.
I sistemi digitali odontoiatrici digitali potranno anche semplificare alcune lavorazioni ma l’operatore preposto a ruoli di responsabilità deve conoscere perfettamente la materia odontoiatrica e odontotecnica, senza le cui basi diventa impossibile aspirare alla qualità totale.
2. Semplicità d’uso versatilità del sistema:
Non è certo il primo parametro di riferimento ma è un’importante valutazione da fare nell’ottica dell’inserimento in un flusso di lavoro quotidiano.
Le stampanti 3D hanno un funzionamento tecnologico piuttosto complesso, per ottenere risultati di qualità è necessario l’impiego di personale qualificato, operatori in grado di conoscere i dispositivi protesici e le esigenze costruttive degli stessi. Purtroppo oggi, nel settore odontoiatrico, serpeggia la falsa convinzione che per ottimizzare i risultati con le stampanti 3D non siano necessarie competenze odontoiatriche ma solo informatiche.
La scelta della stampante 3D, più idonea per le proprie necessità, dovrebbe essere fatta considerando l’affidabilità, la precisione, la facilità d’uso del software per l’elaborazione del processo di stampa e infine, non per importanza, il costo del sistema.
È chiaro che il software, in questo ambito tecnologico, fa la differenza tra un sistema completo e funzionale piuttosto che uno molto complesso e meno efficiente. In pratica tutti i software consentono agli operatori di controllare ogni fase di lavorazione step by step. Per mezzo di appositi avvisi è possibile interrompere il flusso di lavoro e ridurre drasticamente gli errori.
Questo parametro potrebbe far credere che questa tecnologia sia utilizzabile da chiunque ma in realtà non è così. L’affinamento delle pratiche di stampaggio e la valutazione oggettiva dei risultati è compito che può essere svolto da personale specializzato. Certo anche i non addetti ai lavori possono utilizzare le stampanti 3D ma l’ottimizzazione dei risultati è qualcosa di diverso.
3. Protocolli post elaborazione:
La stampa non è l’ultimo passaggio, il dispositivo stampato richiede una serie di trattamenti quali il lavaggio l’asciugatura la polimerizzazione e talvolta la lucidatura.
Questi passaggi se non eseguiti correttamente possono compromettere le proprietà meccaniche e di biocompatibilità del materiale.
Oggi i sistemi più evoluti verificano le fasi sopra descritte in piena autonomia evitando problemi di alterazione dei manufatti.
L’automatizzazione delle procedure limita gli errori, è vero, ma la supervisione di un operatore specializzato è fondamentale per raggiungere risultati di buona qualità.
Quando non abbiamo riferimenti fotografici dei denti del paziente?
È innegabile che la stampa 3D sia un enorme vantaggio per lo sviluppo di lavorazioni cliniche e odontotecniche.
Il clinico e l’odontotecnico devono acquisire competenze di alto livello, quelle necessarie per arrivare ad ottenere il miglior risultato per il paziente l’unico vero fruitore del nostro lavoro.
Il confronto in quest’ambito è aperto, noi non crediamo che chiunque possa sostituire l’operato di personale specializzato, così come viene descritto oggi in diverse pubblicazioni.
Il livello di competenze necessarie ad affrontare la tecnologia digitale odontoiatrica è di competenza del clinico e dell’odontotecnico, solo queste due figure sono in grado di valutare l’idoneità di un manufatto protesico.
Il nostro laboratorio qui a Roma è dotato dei più recenti dispostivi tecnologici digitali, questo è un punto di arrivo che ci è costato molto in termini di investimenti economici e di tempo.
La tecnologia digitale non sostituisce le conoscenze cliniche e odontotecniche, non sostituisce l’esperita degli operatori.
Per questo la nostra filosofia di lavoro prevede una stretta collaborazione con tutti i componenti del team di lavoro e il rispetto dei ruoli di ognuno.
I buoni risultati si ottengono con il duro lavoro ma soprattutto con la stima ed il rispetto dei propri collaboratori, solo con questo approccio possiamo pensare di lavorare a processi evolutivi per mantenere elevata la qualità dei nostri lavori e la nostra qualità di vita professionale.