La tecnologia digitale nel mondo odontoiatrico, da una ventina d’anni a questa parte, è entrata nella routine quotidiana di studi odontoiatrici e laboratori odontotecnici.
Tutto iniziò negli anni sessanta quando le tecnologie CAD/CAM vennero studiate, progettate e poi impiegate per la realizzazione di strutture e componenti nel settore aeronautico e automobilistico.
Nel 1973 Francois Duret pensò di adattare il concetto CAD/CAM industriale al settore odontoiatrico, al fine di realizzare ile differenti tipologie di dispositivi protesici.
Sempre lo stesso autore, successivamente, si adoperò per la progettazione e l’elaborazione di sistemi per il rilievo dell’impronta ottica digitale, sistema questo che oggi utilizziamo nella nostra routine quotidiana.
Dai primi esperimenti sul digitale, alla sua realizzazione e applicazione nel quotidiano di studi odontoiatrici e laboratori, sono passati molti anni.
Il primo grande ostacolo da superare, per gli operatori del settore, fu rappresentato dalla transizione dal lavoro manuale, dalla forte componente artistica, a quello standardizzato realizzato da una macchina.
Il concetto di sostituire l’uomo con la macchina è stato forse l’aspetto più complesso da metabolizzare.
Poco alla volta gli operatori del mondo odontoiatrico, dentisti e odontotecnici, testando i sistemi digitali, hanno potuto convincersi che si possono realizzare ottimi lavori per i propri pazienti, anche con la tecnologia digitale.
Oggi con l’odontoiatria digitale arte, tecnologia e scienza si fondono in un tutt’uno per realizzare l’estetica e la funzione nelle riabilitazioni odontoiatriche.
Attualmente stiamo vivendo in pieno l’epoca odontoiatrica digitale.
Dagli esami diagnostici alle impronte digitali, passando per le registrazioni intraorali, sino ad arrivare alla costruzione del dispositivo protesico, l’intero flusso di lavoro può essere realizzato con la tecnologia digitale: ovviamente sotto la supervisione di operatori specializzati.
Grazie ai dispositivi digitali, oggi, è possibile prevedere il risultato estetico e comunicare con il paziente in modo molto più preciso di quanto si potesse fare con il sistema analogico.
Certo la tecnologia digitale aiuta molto l’operatore ma, allo stesso tempo, comporta una grande responsabilità perché ciò che si propone “virtualmente” ai pazienti deve essere realizzato così come proposto.
I vantaggi del digitale però sono così tanti che diventa difficile eseguire un downgrade e ritornare all’analogico, specie quando il flusso di lavoro è stato collaudato e ottimizzato.
L’esperienza e la conoscenza dei sistemi digitali, da parte degli operatori, rappresentano il valore aggiunto di questa tecnologia.
La pianificazione, nel flusso digitale, rappresenta uno dei punti chiave della realizzazione della riabilitazione protesica.
In odontoiatria digitale ogni specializzazione ha un suo flusso di lavoro, per questo motivo in ortodonzia, in chirurgia e in odontoiatria estetica i flussi di lavoro e gli strumenti di lavoro cambiano.
Casi pratici: pregi e difetti
Proviamo a comprendere meglio questo concetto con esempi pratici:
Chirurgia Guidata: La chirurgia guidata ci consente di pianificare e organizzare il posizionamento delle viti implantari. Grazie ai sistemi 3D, i dati acquisiti vengono trasferiti alle dime chirurgiche. Questo approccio digitalizzato consentirà al chirurgo di inserire gli impianti nella corretta posizione, valutandone preventivamente la profondità d’inserimento e l’inclinazione, il tutto in modo minimamente invasivo per il paziente.
L’intervento implantologico, inoltre, diventa molto più rapido e meno traumatizzante per il paziente stesso che, anche in termini di guarigione, potrà godere di un beneficio maggiore.
Chirurgia e interventi: La tecnologia digitale ci consente di eseguire le fasi diagnostiche e prevedere, nel dettaglio, le modalità operative dei vari tipi di intervento chirurgico. Dall’estrazione di elementi dentari inclusi alla rimozione di cisti, per esempio, il sistema di diagnosi digitale semplifica le procedure di programmazione delle procedure chirurgiche.
Con la tecnologia 3D, oggi, è possibile stampare le griglie individualizzate per interventi di rigenerazione ossea. Infine, ma non per importanza, è possibile creare strutture e impianti personalizzati per applicazioni di chirurgia maxillo facciale.
L’impronta: È uno dei temi più discussi in odontoiatria digitale. Su questo aspetto del digitale le opinioni si dividono tra gli operatori che ritengono valido o meno il sistema.
In realtà l’impronta digitale è un sistema che deve essere metabolizzato e affinato dall’operatore con l’esperienza.
Oggi l’impronta digitale sta sostituendo, quasi completamente, le impronte di tipo tradizionale.
Con l’impronta ottica il paziente gode del beneficio di un trattamento meno invasivo e fastidioso, grazie all’eliminazione di masse da importa e portaimpronta.
Grazie all’impronta digitale il flusso di trasmissione dell’impronta stessa al laboratorio si riduce all’invio di un file digitale, eliminando di fatto tutte le problematiche legate alla sterilizzazione e conservazione dei materiali d’impronta e al loro trasporto.
Il file ottenuti con l’impronta digitale, attraverso l’impiego di scanner digitali intraorali vengono trasmessi via mail al laboratorio odontotecnico.
Attraverso i software CAD/CAM e sistemi di prototipazione (stampanti 3D e fresatori), l’odontotecnico digitale progetta e crea ogni tipologia di protesi fissa utilizzando diversi tipi di materiale, dal disilicato di litio alla zirconia per arrivare ai monolitici.
Dagli elementi singoli alle strutture più complesse oggi è possibile realizzare tutto in “formato digitale”.
L’unica protesi ancora in attesa di una collocazione digitale definitiva è la protesi totale. Di fatto per la realizzazione di protesi totali digitali sarà necessario attendere ancora qualche tempo.
Le tecniche di costruzione attuali hanno una serie di problematiche, al momento, poco risolvibili che magari tratteremo in un prossimo articolo.
Ortodonzia: Questo è l’ambito nel quale la digitalizzazione dei sistemi è avvenuta per prima, l’ortodonzia, nel digitale rappresenta un mondo a se. Dallo studio del caso, alla fase diagnostica, sino alla pianificazione e alla realizzazione del piano di trattamento, l’ortodonzia digitale oggi è molto diversa da quella tradizionale.
In ortodonzia la tomografia computerizzata con (CBCT) e produzione additiva (additive manufacturing), insieme all’impiego di scanner intraorali e facciali hanno rivoluzionato il flusso di lavoro tradizionale.
Adottare la tecnologia digitale nella routine quotidiana, però, non è un passaggio istantaneo. La transizione analogico digitale dovrebbe avvenire con gradualità, investendo in formazione specializzata.
Il ruolo dell’odontotecnico, che inizialmente sembrava dover essere penalizzato dal digitale, oggi invece assume un’importanza primaria. Il mondo del digitale deve essere metabolizzato, testato e sperimentato a lungo i sistemi.
La figura dell’odontotecnico, nel flusso di lavoro digitale, è diventata l’elemento centrale.
Le competenze nella progettazione del lavoro, e il rapporto diretto con il centro di fresaggio, contribuiscono ampiamente al raggiungimento di un alto livello qualitativo del manufatto protesico.
L’odontoiatra che desidera ottimizzare i propri risultati deve segnare nuovi standard di comunicazione e collaborazione con il laboratorio.
Lo scambio di conoscenze e competenze tra clinico e odontotecnico sono uno dei passi fondamentali per affrontare il tema del digitale. In sostanza il clinico deve sapere cosa serve all’odontotecnico e viceversa.
Le fasi fondamentali del sistema digitale, in sintesi, sono le seguenti:
Scansione o acquisizione dati:
Avviene con l’impiego di strumenti digitali quali scanner intraorali, assiografi digitali, software e computer dedicati.
Pianificazione del lavoro:
È una fase che si sviluppa con tecnologia dedicata e strumenti CAD/CAM.
Progettazione e produzione: È di competenza dell’odontotecnico. Con l’impiego di computer dotati di specifici software di progettazione il dispositivo protesico viene modellato e poi traferito alle macchine per la produzione, quali prototipatori e fresatori.
Applicazione del dispositivo protesico: È la fase che richiede meno impiego tecnologico, altresì grazie alla tecnologia digitale anche questa fase viene semplificata notevolmente grazie all’elevato standard qualitativo dei manufatti.
La tecnologia ha i suoi pregi e difetti, come ogni sistema di lavoro. Il concetto principale da metabolizzare è la creazione di un flusso di lavoro personalizzato e la standardizzazione delle procedure operative. Senza un workflow ottimizzato non è facile ottenere una costante quantitativa per raggiungere i risultati desiderati.
A differenza di quanto si possa pesare la tecnologia digitale non è affatto indipendente dall’operatore, al contrario il risultato finale è direttamente proporzionale alla specializzazione del team odontoiatra / odontotecnico.