La tecnologia di stampa 3D è utilizzata in ambito odontoiatrico già da parecchio tempo.
È una tecnologia affidabile, veloce e allo stesso tempo precisa, tanto da essere utilizzata in diversi ambiti dell’odontoiatria protesica e chirurgica.
Attualmente la tecnologa di stampa 3D può essere definita come un un sistema di lavoro alla portata di tutti, odontoiatri e odontotecnici.
Questo sia per le ridotte dimensioni dei macchinari che per i costi notevolmente diminuiti nel corso degli anni. In sostanza anche le piccole realtà odontoiatriche possono dotarsi di una tecnologia per stampa 3D.
La tecnologica digitale, da sempre, richiede una buona predisposizione da parte dell’operatore alla conoscenza e agli approfondimenti degli strumenti da utilizzare nella routine quotidiana; nella stampa 3D il tempo impiegato per il “rodaggio del sistema” è un investimento che porterà i suoi frutti in termini di precisione e rapidità di esecuzione del manufatto.
Nel corso dell’ultimo decennio si è arrivati ad un perfezionamento della tecnologica digitale odontoiatrica tale da migliorare il flusso di lavoro in studio e nel laboratorio odontotecnico ma soprattutto da migliorare significativamente l’esperienza del paziente presso lo studio.
Se precedentemente, con l’odontoiatria tradizionale, si privilegiava l’aspetto dei materiali, oggi in odontoiatria digitale è necessario approfondire la conoscenza degli strumenti con i quali realizzare i manufatti protesici.
I macchinari impiegabili, oggi, nel flusso di lavoro dello studio odontoiatrico e del laboratorio odontotecnico sono diversi, ognuno con una funzione specifica.
Talvolta la stessa tipologia di macchina è commercializzata in versioni da poche migliaia di euro e, allo stesso tempo, in altrettante versioni da decine di migliaia di euro. Insomma una vera e propria giungla di strumenti che di anno in anno vengono rinnovati e migliorati.
Non è sempre facile orientarsi in questo settore senza prima avere delle informazioni di base sulle differenti tipologie di macchinari.
Oggi parleremo di scanner e stampanti 3D, forse attualmente le apparecchiature più utilizzate nello studio odontoiatrico e nel laboratorio odontotecnico. Strumenti che meritano un approfondimento nella tipologia di impiego e nel metodo di utilizzo nel flusso di lavoro digitale quotidiano.
Da flusso di lavoro tradizionale a quello digitale
Il passaggio da flusso di lavoro tradizionale a quello digitale prevede normalmente tre fasi operative ben distinte.
1. La scansione
2. Il disegno e la progettazione della struttura
3. La stampa 3D
1. La scansione può essere realizzata per mezzo dell’utilizzo di uno scanner intraorale che, ad oggi, garantire un lavoro di buona qualità a patto che utilizzato da un operatore esperto.
In questo caso il clinico, dopo aver realizzato la scansione sul paziente, invierà per via telematica il file della scansione stessa al laboratorio odontotecnico.
La seconda possibilità è quella di utilizzare un Desk Scanner direttamente in laboratorio. Con questa tecnica il medico odontoiatra invierà al laboratorio un’impronta che sarà digitalizzata dall’odontotecnico.
Entrambe i sistemi, se eseguiti correttamente e da mani esperte e qualificate, garantiscono un notevole risparmio di tempo. Nel primo caso alla maggior velocità si aggiunge anche un miglior comfort per il paziente che non dove subire un’impronta tradizionale.
2. Il disegno e la progettazione della struttura o del dispositivo avvengono per mezzo di appositi software dedicati a tale operazione. La scansione del modello viene importata all’interno di un software di modellazione 3D.
Con questi programmi dedicati è possibile lavorare su diverse tipologie di dispositivi medici su misura, dall’ortodonzia alla pianificazione chirurgica, giusto per citarne alcuni ambiti d’impiego.
Nella sostanza i software per la gestione dei dati 3D seguono tutti lo stesso principio e si equivalgono in termini di procedure operative.
Diversa è la gestione economica dei suddetti software, per alcuni si può acquistare una licenza che prevede una quota annuale di aggiornamento e per l’esportazione di modelli 3D realizzati.
Altri software invece si possono acquisire gratuitamente e prevedono solo una quota di utilizzo a consumo. Questi ci permettono di pagare solo i file effettivamente esportati, nulla di più.
3. La stampa 3D può avvenire sostanzialmente su macchine di aziende che offrono servizi di stampa 3D oppure negli stessi studi odontoiatrici e nei laboratori odontotecnici.
Ovviamente la regolamentazione sui dispositivi medici su misura deve essere considerata e osservata.
Attualmente con le stampanti 3D è possibile realizzare una serie infinita di manufatti, tra i quali dime chirurgiche, modelli dentali, wax up, protesi calcinabili, modelli per allineatori dentali e molto altro.
Stampante Laser XFAB DWS Digitale
I benefici della tecnologia digitale
Oggi quindi sia i laboratori odontotecnici che gli studi odontoiatrici possono godere dei benefici della tecnologia digitale ed in particolare modo di quella 3D.
A seconda delle proprie necessità e del proprio flusso di lavoro è possibile dotare lo studio oppure il laboratorio di stampanti 3D.
Il vantaggio principale di avere una stampante “in casa” è quello di poter affinare ed ottimizzare il livello qualitativo di precisione del manufatto eseguito.
Un vantaggio da non sottovalutare che richiede, ovviamente, una buona dose di apprendimento e di prove per raggiungere i risultati desiderati.
Ma come accennato prima è un investimento di tempo che porta i suoi frutti.
La possibilità di elaborare più tipologie di lavorazioni consente all’operatore di ammortizzare il costo del macchinario in tempi più rapidi, anche se questo valore dipende dal costo iniziale e dalla qualità della macchina.
La stampante 3D “calibrata alla perfezione” consente all’odontotecnico di ottenere una maggiore precisione dei manufatti e di ridurre gli errori umani garantendo una migliore gestione del flusso di lavoro.
Per lo studio odontoiatrico il vantaggio maggiore è quello di poter produrre in piena autonomia tutto il flusso di lavoro nell’ambito della chirurgia guidata.
Un flusso di lavoro completo che parte dalla scansione per passare alla pianificazione digitale, con software 3D dell’impianto, per arrivare alla dima chirurgica costruita appositamente per il paziente.
Possiamo quindi affermare che la tecnologia digitale 3D, oggi, semplifica notevolmente il nostro lavoro; ma come possiamo destreggiarci, tra i vari modelli e le diverse tecnologie, per la scelta della macchina ideale per noi?
A questa domanda risponderemo in modo esaustivo nel prossimo articolo di approfondimento sulla stampa 3D.