La ricostruzione estetica, di uno o più elementi dentali, è un trattamento che, oggi, può coinvolgere diverse specializzazioni odontoiatriche.
Ortodonzia, parodontologia, chirurgia e gnatologia sono solo alcune delle discipline cliniche che possono essere integrate nella realizzazione di un trattamento protesico estetico su impianti dentali.
Un team di lavoro completo che unito alle conoscenze tecniche e al senso artistico dell’odontotecnico può decretare il successo funzionale ed estetico del trattamento protesico.
A supportare il lavoro del team ci sono le tecniche di analisi di progettazione per ottenere la predicibilità dell’aspetto estetico del nostro lavoro.
Smile design, cerature diagnostiche, mock up estetici e simulazioni virtuali sono solo alcuni dei sistemi di analisi e previsione del risultato estetico funzionale di un trattamento protesico estetico.
Oggi la realizzazione di un trattamento estetico può sembrare molto più semplice di un tempo, in realtà non è così.
La perdita di elementi dentari determina un inevitabile rimaneggiamento della sostanza ossea residua, sia in senso verticale che orizzontale.
Queste modifiche sostanzialmente possono creare difficolta, oppure limiti, al corretto posizionamento degli impianti dentali.
Questo problema ha delle ripercussioni dirette non solo per quanto riguarda l’aspetto funzionale ma coinvolge anche quello estetico, specie quando le aspettative del paziente sono molto elevate.
Dall’introduzione del concetto di osteointegrazione, introdotto dal Prof. Per-Ingvar Brånemark la riabilitazione estetica ha vissuto un’innumerevole serie di cambiamenti, nell’ottica di migliorare l’offerta di prodotti e trattamenti per migliorare la riabilitazione del paziente.
I canoni di base sui quali si fonda tutt’ora la moderna implantologia odontoiatrica sono sempre gli stessi di un tempo, sono solo cambiati i protocolli e i prodotti utilizzati.
Le aspettative estetiche e funzionali dei pazienti, oggi, sono molto elevate.
I sistemi di comunicazione odierni, associati alla possibilità di condividere le informazioni e le esperienze degli individui, fanno si che l’asticella della qualità richiesta dai pazienti si sia alzata notevolmente.
Questo concetto riguarda principalmente le riabilitazioni del settore frontale, in particolar modo la zona dei denti incisivi superiori.
L’evoluzione delle richieste dei pazienti si riflette sui protocolli clinici e tecnici con un fisiologico incremento della difficoltà nella realizzazione dei nuovi elementi protesici.
Casi di riabilitazione estetica
Nei casi di riabilitazione estetica nel settore frontale il clinico è tenuto ad osservare alcuni importanti parametri, tra i quali:
• Valutazione della sostanza ossea residua.
• Analisi dei testi molli esistenti.
• Situazione di salute del paziente.
• Valutazione dei tempi di guarigione post intervento.
• Valutazione e previsione della ricostruzione del profilo di emergenza.
• Scelta della sistematica implantare ideale per il caso protesico.
Altro argomento fondamentale nella progettazione di una riabilitazione implantare è la scelta della tecnica di posizionamento degli impianti dentali.
Questo tema è stato oggetto di innumerevoli studi e ricerche nel corso degli anni e ancora oggi è un argomento trattato in pubblicazioni medico scientifiche in tutto il mondo.
Attualmente oltre alla tecnica tradizionale è molto utilizzata la tecnica a carico immediato, una metodica che comporta buoni vantaggi per il paziente.
Grazie all’utilizzo di questa metodica è possibile ridurre il numero di interventi chirurgici e dei tempi del trattamento clinico.
L’esecuzione corretta di questa tipologia di trattamento consente di ottenere risultati ottimali nella conservazione e nell’estetica dei tessuti molli.
Ovviamente, la tecnica del carico immediato, non offre vantaggi in tutti i casi di riabilitazione protesica.
Talvolta sono riscontrabili problemi di posizionamento dell’impianto, ad esempio nei casi di biotipo tessutale sottile e nei casi di ridotta disponibilità di mucosa cheratinizzata per la ricostruzione del lembo chirurgico.
Il paziente potrà godere di un ripristino immediato della funzione, riducendo al minimo il disagio della fase post operatoria.
Su questa metodica esistono moltissime evidenze scientifiche che comprovano l’affidabilità del carico immediato su corone singole in termini di stabilità dell’osso marginale e in termini di sopravvivenza degli impianti dentali.
Al contrario non sono disponibili molti lavori scientifici che sulla comparazione tra metodiche impiantare tradizionali e a carico immediato, almeno per quanto riguarda la stabilità dell’altezza delle papille e dei margini della mucosa vestibolare.
Dal punto di vista della ricostruzione estetica si può quindi affermare che la tecnica a carico immediato su impianti singoli è una metodica dai risultati predicibili per quanto concerne la sopravvivenza dell’impianto e la relativa stabilità dell’osso marginale.
Ciò nonostante i dati, attualmente in nostro possesso, sulla risposta dei tessuti molli non garantiscono sufficientemente il ripristino estetico soddisfacente.
Il risultato estetico
L’ottenimento di un risultato estetico eccellente, per mezzo di tecniche implantologiche, dipende da una serie di fattori tra i quali il posizionamento tridimensionale dell’impianto e dalla conservazione dell’osso vestibolare, e il corretto ripristino e rispetto delle papille e dei tessuti molli.
Possiamo affermare quindi che la posizione dell’impianto influenza in modo vincolante la ricostruzione dal punto di vista estetico.
A tale scopo è necessario prevedere un trattamento che armonizzi la posizione dell’impianto nel rispetto della posizione dei tessuti molli.
Per via del rimaneggiamento osseo, verticale ed orizzontale, nella fase post estrattiva si prevede che l’impianto sia collocato all’interno dell’involucro alveolare. Simultaneamente è necessario prevedere il mantenimento della morfologia delle linee estetiche dei tessuti molli.
A questo scopo le corone provvisorie svolgono un ruolo fondamentale nella definizione e modellazione del profilo di emergenza.
L’utilizzo dei provvisori diventa quindi un passaggio fondamentale per controllare e guidare i tessuti molli al fine di ottenere un risultato estetico naturale.
L’utilizzo dei provvisori inoltre consente all’odontotecnico di ottenere informazioni utili per la riproduzione dell’anatomia del dente, dei punti di contatto interprossimali.
La predicibilità dei risultati, nelle riabilitazioni estetiche su impianti dentali, oggi è possibile a patto che si rispettino alcuni parametri fondamentali:
• L’anamnesi del paziente con una considerazione adeguata dei fattori di rischio.
• La preservazione della sostanza biologica del paziente.
• Il corretto utilizzo dei provvisori per guidare il profilo di emergenza e la rigenerazione dei tessuti molli.
• Utilizzare il provvisorio per trasmettere al laboratorio tutte le informazioni utili alla costruzione di una corona dentale che corrisponda al modello estetico e funzionale naturale.
Oggi, tutte le fasi del trattamento protesico, sono completamente individualizzate sul paziente.
Il connubio tra arte e scienza è sottilissimo e ci consente di ottenere dispositivi individuali, pezzi unici dall’aspetto identico alla natura.
In questo flusso di lavoro l’odontotecnico svolge un ruolo fondamentale, solo grazie alla sua arte e conoscenza dei materiali è possibile soddisfare le esigenze del paziente.